Komyo Reiki è il metodo insegnato dal Rev. Hyakuten Inamoto, secondo successore della scuola di Chujiro Hayashi, dopo la sua maestra Chiyoko Yamaguchi. Come riportato da fonti ufficiali, il Rev. Inamoto ha imparato Reiki dalla sua maestra con una formazione di un anno attraverso degli incontri settimanali. Al termine della sua formazione, nel 1998, il Maestro Inamoto, spinto dalla volontà di insegnare e condividere Reiki, ha ideato e sviluppato il proprio metodo, unendo ciò che aveva appreso con altre conoscenze derivanti da altre scuole; nacque così la “Komyo Reiki Kai” (Inamoto Sensei, nel 2016, ha poi cambiato il nome del suo sistema Reiki in “Komyo ReikiDo”).

Nonostante molti affermino che Komyo Reiki è un ritorno verso le origini di quella che era la didattica del Maestro Usui, vi è da precisare che il metodo Komyo è una ideazione di Inamoto Sensei e, pertanto, vi è da escludere che Usui Sensei insegnasse o divulgasse questo metodo. Inoltre gli insegnamenti contenuti nel Komyo Reiki si differenziano completamente da ciò che oggi viene insegnato nella scuola dalla sua maestra e che, presumibilmente, il Rev. Inamoto apprese dalla stessa.


La tecnica Komyo Reiki è sicuramente molto più semplice e intuitiva rispetto a quella insegnata in occidente dai successori di H.Takata, e in un certo senso anche più efficace; nella sua didattica il Rev. Inamoto ha inserito diverse tecniche meditative (alcune della quali ritroviamo anche in altre scuole tradizionali), spostando l’attenzione più verso la pratica spirituale.

Risulta interessante notare che alcuni Shirushi (Simboli) di questa scuola presentano delle diversità rispetto a quelli comunemente conosciuti in occidente e in altre scuole giapponesi, compresa quella della sua maestra.

Come detto il Komyo Reiki pone un atteggiamento meditativo come punto cardine della pratica, cosa che invece era ed è del tutto estranea nel Reiki occidentale e, da quel che sappiamo, anche in quello insegnato da Chujiro Hayashi.


Come accade anche per altre scuole giapponesi, è significativo notare come ogni Master occidentale che abbia iniziato a praticare questo stile e a ricevere i suoi Reiju, abbia notato un aumento del proprio potenziale energetico.
Con tale affermazione non voglio certo dire che il Komyo Reiki sia migliore del Reiki praticato in occidente, ma semplicemente che, in termini di discendenza (lignaggio) risulta essere più vicino all'essenza energetica/spirituale del suo fondatore.


L'obiettivo principale del Komyo Reiki è il raggiungimento dell’"Anshin Ritsumei", ovvero l'assoluta pace interiore.


A questo punto molti di voi si staranno chiedendo: "ma allora qual è il Reiki giusto?". Credo non ci sia migliore risposta di quella data dal Reverendo Inamoto: "Se, tornando indietro dal tuo Maestro al Maestro del tuo Maestro e così via, si arriva a Mikao Usui, allora quello è Reiki. Non importa quale tipo di Reiki si utilizzi: se esiste l'abbandono all'Energia Universale, se il Reiki è praticato con Amore, allora funziona". Aggiungerei una riflessione personale: il Reiki che canalizziamo è uno per tutti, ciò che cambia è la tecnica e l’approccio ad esso.


Dall'inizio del 2007, grazie all'Associazione Italiana Reiki ed a Chiara Grandi della Komyo Reiki Italia, l'Italia ha avuto l'onore di ospitare il Maestro Inamoto Hyakuten. Attualmente Inamoto visita l'Italia periodicamente. 

 

Non finirò mai di ringraziare l’amico e Maestro Marco Milione, per l’aver condiviso con me questo bellissimo insegnamento.

 

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