Quando si parla di "Reiki occidentale" non ci si riferisce ad un'eventuale modificazione o interpretazione della pratica tradizionale, ma del Reiki arrivato a noi, in occidente, grazie ad Hawayo Takata.
Hawayo Takata è la terza Reiki Master nella discendenza di Usui. Nel 1935 Takata, di origini giapponesi, era malata di tumore. Vedova e con due bambine piccole, partì per il Giappone al fine di sottoporsi ad un intervento chirurgico. Già distesa sul tavolo operatorio, Takata sentì una voce che le diceva che quell'operazione non era necessaria: fu allora che venne a conoscenza di un metodo di cura alternativo, il Reiki. Attraverso l'intervento della sorella del medico curante, la signora Shimura, Hawayo Takata venne ricoverata nella clinica di Chujiro Hayashi.
Sottoposta a trattamenti prolungati e quotidiani di Reiki, migliorò sensibilmente le proprie condizioni nell'arco di qualche settimana, arrivando alla guarigione in pochi mesi. Takata decise di rimanere in Giappone ancora un anno, sperimentando quotidianamente il Reiki; in seguito tornò alle Hawaii dove operò con successo come guaritrice naturale.
Durante una visita di Hayashi nel 1938, fu iniziata anche all’insegnamento del sistema Reiki.
 Nel 1941 Hawayo Takata divenne il terzo maestro Reiki noto nella successione di Usui e si ritenne responsabile unica della salvaguardia e della corretta diffusione del metodo Usui. Dedicò tutta la vita alla pratica del metodo Reiki facendolo conoscere per la prima volta al mondo occidentale.
La signora Takata è stata l'unica maestra Reiki conosciuta fino al 1976; da allora, fino al 1980, anno della sua morte, ha iniziato e istruito 22 maestri, tra cui una sua nipote, Phyllis Lei Furumoto (che ha fondato The Reiki Alliance), un'antropologa, Barbara Weber Ray (fondatrice dell'A.I.R.A., American International Reiki Association; oggi "The Radiance Tecnique"), e Iris Ishikuro (fondatrice dell'American Reiki Master Association).
Oggi purtroppo Takata non è vista di "buon occhio" da molti praticanti Reiki in quanto la si ritiene responsabile di aver cambiato il metodo tradizionale a suo piacimento, e di aver raccontato molte bugie al riguardo (vedi la storia che Usui fosse un monaco cristiano)).

Personalmente credo che non è importante se Usui fosse cristiano o buddhista, se Takata aveva manie megalomani o altro; sta di fatto che non potrò mai in cuor mio non ringraziarla per l'aver dato la possibilità all'occidente di ricevere il Reiki. Takata credeva molto nel Reiki, lo dimostra il fatto che fece di tutto per farlo "sopravvivere" in un contesto culturale dove, tutto ciò che proveniva dal Giappone, non era visto positivamente.
Oggi sappiamo benissimo quali enormi differenze ci siano fra il Reiki della tradizione (giapponese) e quello "occidentale" (quello portatoci appunto da Takata), ma onestamente mi rendo conto che se Takata avesse portato il Reiki tradizionale, probabilmente esso non avrebbe "attecchito": il Reiki tradizionale infatti è un insieme di meditazione e di pratiche spirituali, non un semplice strumento di guarigione come quello occidentale.
Sicuramente la Signora Takata ha fatto i propri sbagli, ma non dimentichiamoci però che i Master dopo di lei, hanno continuato ad apportare modifiche al metodo. Sono passati ormai quasi trent'anni dal mio primo Master, e mai ho avuto il desiderio di cambiare qualcosa: sono sempre partito dal presupposto che io non sono un "Buddha" o un "illuminato" che può cambiare una pratica così completa e già perfetta come Reiki.
Sono sempre più convinto che non è importante quale "stile" di Reiki si pratichi: l'importante è che venga fatto con amore e che discenda da Usui.

Detto questo, vorrei però fare una precisazione: personalmente credo che il "grosso del problema" (in occidente ovviamente) nasca in realtà non da Takata ma dai suoi discendenti, ed in particolare dalla Reiki Alliance. Per molto tempo ho sentito parlare di tali praticanti in modo davvero scortese, ma ovviamente non ho mai voluto credere alle dicerie, fin quando poi non ho deciso di fare il "grande passo" e di "toccare con mano". Mi sono rivolto ad una Maestra di tale lignaggio, ed ho fatto la mia richiesta di intraprendere anche questo percorso, nella speranza di approfondire ancora la grande meraviglia che è il Reiki. Tutto sembrò andare perfettamente ma poi...

Di seguito vi lascio un breve riflessione che scrissi dopo quell'incontro: penso non abbia bisogno di ulteriori commenti:

 

"Esistono avvenimenti in grado di toccarti così profondamente da scuotere il tuo essere in ogni parte; avvenimenti che ovviamente non avevamo previsto, ma che dietro al dolore o alla ferita che ci infliggono, mostrano con chiarezza quale sia la strada da seguire.

Mai nella mia vita mi era capitato tanto, e mai avrei creduto di poter incontrare cuori così aridi e impregnati di superbia. Ho seguito molte scuole di Reiki in questi anni, ed ho sempre cercato di rispettare il messaggio che portavano, o meglio quell’Energia che ci accomuna tutti; la stessa che unisce i praticanti: il Reiki stesso.

Non ho mai pensato ad un eventuale Creatore così meschino da “donare la conoscenza e la verità” ad una scuola, soltanto perché questa possiede un lignaggio ritenuto da i suoi allievi, il migliore ed il più puro. Ho sempre sentito “additare” la Reiki Alliance come una setta, ma non ho mai voluto crederci…e tutt’ora non posso, non voglio farlo.

E stranissimo trovarsi seduto davanti ad una insegnante, lasciando il proprio cuore completamente aperto e senza barriere, ed  iniziare dopo quasi vent’anni di pratica, la condivisione di quello che il Reiki è stato per noi in questa vita, e quale grande miracolo abbia operato su di noi. Quando si è canali di questa meraviglia, non ci è possibile vantarci delle nostre conoscenze sull’argomento, ne giudicare il nostro interlocutore; possiamo solo fluire amorevolmente e compassionevolmente con l’altro.

Mi sono portato umilmente davanti a questa maestra e con estrema sincerità ho chiesto di permettermi di intraprendere questo ennesimo viaggio, un viaggio che mi sarebbe stato concesso, ma che adesso non voglio più fare, o almeno non con questa persona.

Mi è stato chiesto di donare all’insegnante un trattamento Reiki, e come ogni volta mi sono perso in questo meraviglioso avvenimento. Ho lasciato che l’Energia mi attraversasse, e come in una danza, la più dolce, ho lasciato fluire.

Al termine del nostro incontro però, una nota, la più disarmonica, si affaccia e s’interpone tra noi. Sentirsi dire che quello che scorre con tanta intensità attraverso di te non è Reiki, non può che lasciarti senza parole. E’ un dolore lancinante…indescrivibile. Sono rimasto molto colpito da questa affermazione, ma ho ricevuto “ il colpo” e mi sono rimesso al giudizio della persona che avevo davanti. Non posso che continuare a chiedermi come possa una persona avere una convinzione tanto limitata ed egocentrica di qualcosa che è tutt’altro che avvalorato da tali caratteristiche. Come può una persona pensare di avere la verità, soltanto perché è stata allieva di Phyllis Lei Furumoto, o perché il suo livello Master è quello che attualmente, nel mercato della spiritualità, ha il costo maggiore? Non dimenticherò mai i grandi insegnamenti di persone davvero in sintonia con Reiki, e non ringrazierò mai abbastanza l’Universo per l’avermi fatto tacere davanti a tanta bassezza. So che tornerò ancora nella capitale, ma non certo per incontrare colei che forse del Reiki non ha potuto comprendere il significato.

Grazie per la “scossa” che ho ricevuto, grazie per il grande insegnamento.

Ora sono pronto per fluire con la vita, con il tutto, con l’amore di Reiki".


Voglio concludere con le parole dette dal Rev. H. Inamoto:

  • Nessun lignaggio Reiki è migliore o peggiore degli altri.

  • Nessuno è “più forte” o “più debole”.   

  • Nessuno è “più avanzato” o “meno avanzato”.

  • Un praticante Reiki non è reso nobile dal suo lignaggio.

  • Un praticante Reiki non è reso superiore dal suo lignaggio.

  • Un praticante Reiki non è reso ignobile dal suo lignaggio.

  • Un praticante Reiki non è reso inferiore dal suo lignaggio.

  • Un praticante Reiki è reso nobile dalle sue azioni.

  • Un praticante Reiki è reso superiore dalle sue azioni.

  • Un praticante Reiki è reso ignobile dalle sue azioni.

  • Un praticante Reiki è reso inferiore dalle sue azioni.

Le azioni sono il criterio per giudicare un buon praticante ed un buon Maestro Reiki.
Qualunque sia il sistema Reiki che utilizzi, le cose più importanti sono:

i tuoi atteggiamenti fisici, verbali, mentali, ciò che fai, ciò che dici e ciò che pensi.

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